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Un vero gentiluomo

brooke davis/pt

Un vero gentiluomo

È una specie rara del genere umano, adesso confinante con l’estinzione.

« È un vero gentiluomo. » Questa frase l’ho sentito spesso durante la mia infanzia. La diceva mia madre, le mie nonne, le mie zie, e persino l’ho sentita dire a mia sorella più grande, per identificare un genere particolare di Homo sapiens.

È una frase che ora si sente raramente.

Temo che la parola gentiluomo sia stata soffocata dalla sorveglianza del pensiero. Il movimento femminista, politicamente corretto, odia ciò che la parola stessa annuncia: mascolinità e virtù.

Il tipico gentiluomo inglese era il pilastro della società britannica durante i gloriosi giorni del grande vecchio impero. Luigi Barzini Jr., giornalista italoamericano, ha precisato nel libro Gli europei, che gli uomini intorno al mondo hanno cercato di imitare il gentiluomo inglese, e la loro motivazione è stata « dettata dall’ammirazione e dall’invidia. » Il contegno dell’inglese « istruito, garbato… il risultato di una buona educazione… la loro facilità… ha reso loro dei modelli da ammirare. »

Due guerre mondiali però e la società industriale, unite all’aumento del femminismo, in gran parte hanno eliminato questo esempio notevole di mascolinità virtuosa che il mondo nel suo insieme ha cercato di copiare e che una volta rendeva unica la società britannica.

La storiografa americana Gertrude Himmelfarb ha riflettuto profondamente su questo concetto sempre più fuori moda: l’angloamericano garbato. Fa notare, a proposito dell’uso storico del termine “gentiluomo,” che « In pratica… era usato spesso, anche nei primi secoli, per distinguere il carattere piuttosto che la classe » (The Demoralization of Society, La demoralizzazione della società, enfasi aggiunto).

Himmelfarb, è moglie del reputato Irving Kristol, fondatore del movimento neoconservatore, è riconosciuta come una storiografa americana eccezionale. Rintraccia il comune denominatore che ha collegato una volta tutte le classi della società inglese: la « rispettabilità. » In diretta opposizione alla bugia del concetto liberal-socialista che i cittadini britannici – durante l’età vittoriana, la loro più grande epoca – erano molto costretti dalle rigidità della classe, Himmelfarb rivela che la realtà allora era che « le classi lavoratrici erano costituite da membri rispettabili della società e quindi erano dei cittadini degni…. »

Lo storico francese Hippolyte Taine, vissuto durante l’epoca vittoriana, si meravigliò della caratteristica raffinatezza di modi e dell’ordine inglese. « ‘Ho veduto intere famiglie di gente comune facendo un picnic sull’erba a Hyde Park; nessuno di loro ha rovinato o danneggiato il posto.’ Ciò era davvero ammirevole, disse riflettendo sui fatti, perché ‘lo scopo di ogni società deve essere una situazione in cui ogni uomo diventa il proprio poliziotto, finché alla fine non se ne richieda nessuno’» (ibid).

Si paragoni dunque questo pensiero con la società britannica moderna, con gli zoticoni della birra e le “ladettes”, le giovani donne della condotta sgarbata che bevono fino allo stordimento e agiscono come i loro coetanei maschi, che insozzano i luoghi pubblici con l’efflusso del loro alcool e con il comportamento dissoluto inferito loro dagli stupefacenti, e inoltre con i giovani britannici che considerano l’aggressione agli anziani come un gioco da farsi. Ogni vestigio delle buone maniere inglesi e del decoro adeguato sembra essere uscito dalla finestra e ci sono statistiche per provarlo. « Il comportamento degli adolescenti britannici è diventato il peggiore dell’Europa, ha rivelato uno studio. Sono i più proclivi all’alcool e alla baldoria, al consumo degli stupefacenti, ad avere rapporti sessuali a una giovane età e ad attaccare il prossimo. Il rapporto, eseguito da un comitato di esperti e strettamente collegato al Partito Laburista, dichiara che il crollo della vita familiare è da incolpare almeno parzialmente.» (Daily Mail, 27 luglio 2007).

« Da incolpare almeno parzialmente »? Questo senza dubbio deve essere l’eufemismo più grande di tutti i tempi!

Perché il garbo dell’età vittoriana è stato tuffato nella grondaia del XXI secolo?

Bisogna rintracciarlo ad un comune denominatore: la perdita della condotta distinta, da gentiluomo, della piccola nobiltà britannica. Il maschio della specie umana ha perso tutto il rispetto per gli uffici di marito e padre – dati a lui da Dio – per non parlare della cittadinanza responsabile. La società britannica ha perso il rispetto per quei ruoli delineati nella Bibbia, ha perso il rispetto per la famiglia e, effettivamente, per il prossimo. Il risultato è l’insuccesso sociale di portata nazionale.

Gli annali rivelano che dove il maschio tipico è una persona morale, la società prospera. Quando gli uomini diventano moralmente corrotti, quella società presto fallirà. Sebbene la donna possa potentemente influenzare l’ordine della scena domestica, il livello morale di ogni cultura riuscita è stabilito dal maschio. La società ascende o cade secondo la propria norma morale.

« Un vero ‘gentiluomo’ è un uomo nobile, » fece notare Taine, « un uomo degno di essere al comando,… un uomo integro, capace di esporsi, anche di sacrificare se stesso per coloro che conduce; non solo un uomo di onore, ma un uomo coscienzioso, in cui gli istinti generosi sono stati confermati dal giusto pensiero e che agendo con giustizia per natura, vive ancora con maggiore onestà grazie ai buoni principi » (ibid).

« Che cosa è un gentiluomo? » ha chiesto William Thackeray, autore britannico del XIX secolo. « È condurre una vita pura, mantenere il vostro onore integro; avere la stima dei vostri concittadini e l’amore dei vostri cari; accettare la buona fortuna con docilità; soffrire la malvagità con costanza; e mantenere sempre la verità nonostante il bene o il male? Mostratemi l’uomo felice la cui vita esibisce queste qualità e gli renderemo onore come si fa a un gentiluomo, qualunque possa essere il suo rango; mostratemi il principe che le possiede ed egli può essere sicuro del nostro amore e della nostra lealtà » (The Four Georges, I quattro George).

Dove, si troverà un uomo simile nella società odierna? Il gentiluomo, una volta il prodotto più importante della società britannica, ammirato da tutto il mondo, è oggi quasi estinto. Il collegamento fra quella perdita e i pericoli morali che le nostre società mettono sempre più in mostra è innegabile.

Possano tutti i veri uomini di Dio, sforzarsi di essere come tali gentiluomini!