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Lezioni da Sandy
Nella storia delle tempeste che hanno colpito l’America, l’uragano Sandy non ha paragoni. I meteorologi dicono che non ci sono stati precedenti conosciuti poiché, tre tempeste separate si sono scontrate, producendo dunque una super tempesta che ha sbattuto attraverso il litorale orientale dell’America, fino a 1.000 miglia. È stata descritta come la «tempesta perfetta», «Frankenstorm», «la tempesta del secolo».
La sua sincronizzazione ha amplificato il danno, cioè: la forza dell’impulso della marea provocata dall’uragano coincideva con le alte maree mensili, causando così, inondazioni da record, che hanno sommerso il sistema di argini. L’acqua invase le case eliminando le strade, l’infrastruttura e intere comunità costiere. A New York e New Jersey, la metropolitana rimase sommersa e severamente danneggiata. Gli ospedali diventarono inutilizzabili. Le scuole furono chiuse. Le linee aeree annullarono oltre 13 000 voli. L’Amtrak fermò tutti i servizi sulla Costa Est. Il governatore di Connecticut fece interrompere tutte le principali strade statali. Inoltre in alcuni Stati ha nevicato parecchio.
In un modo o nell’altro, 50 milioni di persone hanno sentito la furia di Sandy. Tuttavia, benché la tempesta di per sé sia stata brutta, le ripercussioni umane nel periodo successivo sono state ancora più brutte. Fu questa «quarta tempesta» che ha aggiunto un’atmosfera particolarmente terrificante alla «tempesta del secolo».
La turbine dopo la tempesta
Perché, dopo tali catastrofi «naturali» gli americani si rivoltano contro se stessi ? In Giappone, dopo l’enorme terremoto e tsunami del 2011, non c’è stata quasi nessuna menzione di saccheggio. Abbiamo sentito molte notizie riguardo alla sopravvivenza e a una nazione che si era radunata insieme per ricostruirla.
Pure l’America ha di queste storie. Ma impallidiscono se vengono confrontate al fallimento della legge e dell’ordine.
L’acqua stava cominciando a mala pena a retrocedere quando è iniziato il saccheggio. Senza le luci, macchine fotografiche o allarmi, la gente non vedeva l’ora di uscire a saccheggiare della roba.
Le comunità già devastate, dunque, si trasformarono in campi da gioco per le calche infuriate, che rubavano qualsiasi cosa che gli passava per le mani. I negozi lungo le due miglia a entrambi i lati del Mermaid Avenue nell’isola Coney, furono completamente svuotati. I negozi specializzati nella vendita di liquore, i minimarket, i negozi di affitti di attrezzatura, gli empori di elettronica, gli outlet dell’abbigliamento ed i negozi di alimentari, tutti quanti sono stati saccheggiati.
Ma la gente si stava volgendo non solo contro l’America corporativa. I saccheggiatori andavano su e giù per le strade, entrando nelle case – anche certe volte in quelle che ancora erano occupate. Rubavano i generatori usati per tenere la gente al caldo. Travasavano la benzina, rubavano luci di emergenza e, hanno persino rubato degli attrezzi inzuppati, direttamente dai giardini.
Vestivano come personale addetto al pubblico servizio e come lavoratori di soccorso, fingendo di portare aiuto alle vittime – che poi invece picchiavano e derubavano.
Così i cittadini attaccavano i veri lavoratori addetti al servizio pubblico che lavorava per ristabilire l’elettricità. La polizia ha dovuto spendere manodopera preziosa per proteggere questi lavoratori dalla gente, adirata perché la loro elettricità non era stata ristabilita prima.
Chi si occupa di voi ?
Poi ci sono stati rimproveri e protesta.
Coloro incagliati nelle aree senza elettricità, senza acqua né gas, si lamentarono con i giornalisti. Presentarono proteste contro la Croce Rossa che li aveva abbandonati, contro il fema (ente federale per la gestione delle emergenze) perché aveva preso troppo tempo per portarli aiuto, contro lo Stato perché era stato troppo lento a fornire gli alimenti, l’acqua e i generatori.
Un uomo visibilmente turbato disse ai reporter che i bagni temporanei installati dal governo erano disgustosi. Un altro uomo invece protestò perché negli alloggi temporali forniti dal governo, la gente era troppo ammucchiata. Non c’erano docce, i letti a castello erano troppo piccoli e le stanze erano sistemate come per il trasporto di bestiame. Una donna ha detto che l’attesa per ottenere la benzina razionata era angosciante. Un altro protestò contro il governo perché i posti dove caricare i cellulari erano insufficienti. Non cercate il ringraziamento fra questa gente, non ne troverete molto.
A quanto pare, metà di quelle proteste era per le cose che il governo sì aveva fornito ! C’era molta sofferenza reale come conseguenza di Sandy. Ma quanta di essa si avrebbe potuto evitare se le persone che si lamentavano avessero preso un minimo di responsabilità personale per la loro stessa vita – anziché semplicemente aspettare l’intervento del governo in loro favore ?
La gente ha avuto più di una settimana per prepararsi prima dell’arrivo dell’uragano Sandy. Molti dei critici più rumorosi abitavano in quelle aree dove l’evacuazione era obbligatoria, infatti, avevano ricevuto questo mandato 24 ore prima che colpisse la tempesta. Hanno scelto di vivere in spiaggia e una delle più grandi tempeste nella storia dell’uomo era diretta verso di loro. Ma che cosa hanno pensato che sarebbe successo ?
A luglio, uno studio intrapreso dal Centro Universitario di Adelphi per l’Innovazione della Salute, ha mostrato, che il 55 per cento degli americani crede che se un disastro colpisse, il governo andrà al loro salvataggio. Quarantaquattro per cento degli adulti non possiede nemmeno una cassetta di pronto soccorso. Quasi 50 per cento non ha rifornimenti di emergenza accantonati in caso di una catastrofe. Una buona metà delle persone intervistate, ha detto di non aver previsto neppure un rifornimento di alimenti e acqua per tre giorni nelle loro case.
Non c’è dunque da meravigliarsi dal fatto che le afflizioni del dopo Sandy negli Stati di New York e New Jersey siano diventate un caos del genere. E Sandy era soltanto una tempesta di categoria 1.
New York, in particolare, dovrebbe essere stata preparata. L’uragano Irene l’aveva colpito soltanto due anni fa. Ma, a quel momento, il governo federale pagò la maggior parte delle fatture, vale a dire– il 75 per cento dei costi di ricostruzione. Forse la gente è diventata compiacente, poiché il governo, dal loro punto di vista, si avrebbe presso cura delle cose materiali, dunque, non c’era nessun bisogno di misure preparatorie. Un tempo, l’America era ben nota per la sua cultura di duro lavoro, di autosufficienza e di assumere delle responsabilità personali. I disastri come questi però mostrano quanto la nazione si è allontanata da tali ideali.
E questo diventerà un grande problema.
Guardate il numero di disastri che hanno costati miliardi di dollari. Nel 2000, ce ne sono stati due. Nel 2005: cinque. Nel 2011: 14. Nel 2012, secondo l’Amministrazione Oceanica e Atmosferica Nazionale altri 11 si sono aggiunti alla lista fino a novembre. La tendenza, definitivamente è in aumento – e molto velocemente. New Orleans, New York e New Jersey sono soltanto l’inizio.
Ma come ha dimostrato la super tempesta Sandy, gli americani non sono preparati.
Dopo vedere che cosa è successo con Sandy – e ricordando Katrina – ci viene da chiedersi quanto ci vorrebbe affinché l’America diventasse rapidamente simile al Congo o al Ruanda, se la polizia o la Guardia Nazionale non ci fosse a perlustrare le strade.
Che cosa accadrebbe se un giorno non ci fosse nessuna polizia ? Se si producesse realmente un collasso della nostra società, come dicono i survivalisti autosufficienti e qualche analista di economia ?
A questo punto, c’è qualcosa che dovete sapere: È con precisione ciò che sta per accadere. La Tromba può dirvelo in modo dogmatico, non perché noi possiamo predire i fenomeni meteorologici o le tendenze sociali ed economiche, ma perché sappiamo che la Bibbia, che ha predetto con esattezza gli eventi passati, predice accuratamente il futuro.
Nella Bibbia, Dio dice che Egli è Chi ha benedetto la nostra nazione (le cui origini risalgono all’antico Israele) con ricchezza e potere. Noi, tuttavia, siamo andati via, ovviamente, ci siamo allontanati da Lui. E così, a causa dei nostri peccati, ora Dio rimuove le benedizioni che ci ha dato e invece ci punisce per la nostra avversione per Lui. La vostra Bibbia è piena di profezie specifiche che si riferiscono a questo soggetto. Molte di esse riguardano espressamente i disastri ambientali.
Ci sarà pertanto, un peggioramento di quelle calamità, esse diventeranno molto più gravi.
E a giudicare dagli episodi di Katrina e Sandy, ci sarà anche un inasprimento delle catastrofi prodotte dal risveglio della natura umana.
C’è una soluzione ?
L’America ha molte domande che hanno bisogno di risposte. Come si fa a correggere persone così prive di decenza ? Come si potrebbe cambiare la gente che è là fuori solo per prendere tutto ciò che può ? Come si fa a convincerli che la responsabilità di badare a se stessi, alle loro famiglie e alla loro comunità non è dal governo, ma devono assumerla loro ? Come si fa a insegnare loro a esprimere gratitudine ? Che cosa si può fare per unire una società che dovrebbe lavorare insieme nella ricostruzione dopo un disastro così atroce, e che invece, torna contro se stessa ? Come si convince la gente sul giusto modo di vivere, uno stile che si basa sul dare, anziché l’ottenere ?
Senza dubbi non abbiamo bisogno di uno studio più accurato del clima o di un aiuto più organizzato in caso che la catastrofe colpisca, né c’è bisogno di un intervento maggiore da parte del governo. Noi, invece, abbiamo bisogno di una trasformazione a livello individuale. Un tale cambiamento deve iniziare con voi e con me. Dobbiamo volerlo, cioè, avere la volontà di cambiare.
Pensate che ora gli americani siano pronti a pentirsi ?
Tristemente, ciò è la cosa più lontana nella mente della maggior parte. È necessaria la sofferenza portata da una super tempesta, perché il concetto di Dio abbia una possibilità di entrare nelle nostre menti. Inoltre, ci vorrà purtroppo molta più sofferenza prima di riconoscere che Dio esiste, che la Bibbia è la Sua Parola, e che è stato Lui a darci le benedizioni, che noi abbiamo peccato contro di Lui e quindi dobbiamo pentirci..
Eppure, in questo c’è speranza. Ciò è esattamente quello che Dio sta facendo quando permette che avvengano disastri come l’uragano Sandy. Dio sta parlando a gente con la mente nelle cose fisiche, gente empia, nella sola lingua che capiscono: la forza. Fino a quando la gente non farà cambiamenti reali e permanenti nella loro vita, dovrà vivere altri uragani e tornado e terremoti ed inondazioni e siccità. Dovranno necessariamente resistere alla distruzione che s’intensificherà oltre il loro limite di sopportazione.
Questo suona deprimente, ma se voi capite la Bibbia – e conoscete Dio – sapete che in mezzo a quella tragedia c’è una speranza stimolante. È più tragico per la gente vivere e morire rifiutando e odiando Dio, che soffrire queste catastrofi e poi avvicinarsi a Lui !
Dio non vuole vederci soffrire. Non vuole che noi ci deprediamo l’uno all’altro quando l’avversità colpisce. Al contrario, Dio vuole per noi una vita felice, che abbia uno scopo, che sia prospera, vuole una vita piena, famiglie felici, comunità felici e nazioni felici. È a questo futuro luminoso che l’America deve guardare. Ci vorranno altre super tempeste incomparabili, come non si sono mai viste prima. Ma infine, quando Dio avrà spezzato la nostra superbia, ci avrà reso umili e ci avrà portato al Suo stile di vita meraviglioso, la nostra nazione vivrà in pace, in prosperità – avrà un clima benigno – tale, che non credereste mai, anche se vi fosse detto. Pure questo si trova nella Bibbia. ▪