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La guerra contro la Costituzione
Il 27 gennaio, alla ‘cbs Sunday Morning’ è andato in onda un commento fatto da un professore di diritto costituzionale, suggerendo che affinché l’America possa risolvere i suoi numerosi problemi, ha bisogno di abbandonare la Costituzione.
«Se vogliamo riprendere il nostro paese, dobbiamo iniziare a prendere le decisioni noi stessi e smettere di rinviare ad un documento antico e obsoleto» ha detto Louis Michael Seidman (sottolineatura aggiunta). Quest’uomo insegna diritto costituzionale presso la Georgetown University Law Center di Washington, d.c. e stava parlando su una delle tre grandi reti televisive.
Nel suo libro più recente, On Constitutional Disobedience (Sulla disobbedienza costituzionale), Seidman ha chiesto: «Perché dovremmo interessarci a quello che dice la Costituzione? Dovremmo sentirci obbligati a obbedirla? Come possiamo prendere decisioni oggi, appoggiandoci su un documento creato più di 200 anni fa?»
Questo genere di ragionamento contrario alla Costituzione sta diventando improvvisamente molto popolare. Ma sapete perché? Per causa dell’amministrazione Obama. Circa ogni settimana essa intraprende azioni che sollevano questioni costituzionali e che minacciano di minare il documento fondamentale dell’America.
Trovo intrigante il fatto che la cbs abbia trasmesso questo commento proprio all’inizio del secondo mandato del Presidente più liberale che gli Stati Uniti abbiano mai avuto. Quest’amministrazione è molto ostile alla Costituzione, e i media sono d’accordo. Potete immaginare i media che sollecitano al presidente Bush di escludere la Costituzione per completare la sua agenda?
Lo scorso settembre, un gruppo di esperti ha presentato una lista al Comitato Giudiziario della Camera, di come il presidente Obama sta superando i limiti costituzionali. Humanevents.com ha riassunto i risultati del pannello in questo modo: «Come presidente, Barack Obama ha preso l’abitudine di aggirare o ignorare i limiti costituzionali al suo potere» (12 settembre 2012). Alcuni degli esempi presentati da quel gruppo sono: l’abuso del potere esecutivo a proposito dello scandalo Fast and Furious; la sua decisione di interrompere l’applicazione di alcune parti della legge americana sull’immigrazione; e la sua autorizzazione ad un’azione militare in Libia nel 2011 senza consultare il Congresso. Alcuni legislatori stanno chiedendo un’azione legale contro il Presidente per quest’ultima decisione.
Uno dei punti principali presentati dal gruppo riguardava come, l’anno scorso, il Presidente aveva eluso il Senato e nominato unilateralmente alcuni alti funzionari federali, quando il Senato non era in ferie. Recentemente un giudice federale ha stabilito che quella mossa era incostituzionale.
Il senatore Mike Lee, uno studioso costituzionale celebre nel Congresso, «ha detto al comitato che l’abuso di potere da parte di Obama nominando alti funzionari, mentre il Senato non era effettivamente in pausa è stato un fatto storico» (ibid). Questo non era mai accaduto nella storia degli Stati Uniti!
Quest’amministrazione sta continuamente spingendo oltre i limiti del potere esecutivo. Il New York Times ha scritto in aprile 2012: «Negli ultimi mesi, l’amministrazione ha sempre di più cercato modi di agire senza il Congresso.» Anche i media alleati del Presidente sanno che questo sta accadendo. Ma si fa ben poco per fermarlo! Quanti ne prestano attenzione?
Vi rendete conto di quanto sia pericolosamente mortale questa tendenza al non rispetto della legge? Pochissime persone lo percepiscono. Tuttavia essa ci offre una comprensione profonda della natura reale della minaccia che affronta oggi l’America.
Ordini dell’autorità esecutiva
Nel suo discorso sullo Stato dell’Unione nel mese di febbraio, il presidente Obama ha detto questo: «Io esorto il Congresso a perseguire una soluzione bipartisan basata sul mercato, per trovare una soluzione al problema del cambiamento climatico … Ma se il Congresso non agisce subito per proteggere le generazioni future, lo farò io. Dirigerò il mio gabinetto a eseguire le azioni esecutive che possiamo prendere, ora e in futuro …»
Il Presidente sta prendendo questo tipo di azioni sempre con maggiore frequenza. Segue la trascrizione di ciò che il Washington Post ha scritto un paio di giorni prima del discorso del Presidente: «Il presidente Obama sta valutando una serie di nuove azioni esecutive volte a lavorare intorno a un Congresso recalcitrante, comprese le politiche che potrebbero consentire ai proprietari in difficoltà di rifinanziare le loro ipoteche, politiche che forniscono nuove protezioni per gli omosessuali e le lesbiche, che rendono gli edifici ad alta efficienza energetica e inaspriscono le regole per le centrali elettriche a carbone, secondo gente fuori dalla Casa Bianca coinvolta nelle discussioni sui problemi.
Le mosse evidenziano l’uso sempre più aggressivo di autorità esecutiva da parte di Obama, tra cui le ventitré azioni amministrative del mese scorso sulla violenza armata e ordini precedenti che hanno ritardato la deportazione di giovani immigrati illegali e che abbassano i pagamenti dei prestiti studenteschi.
Queste e altre azioni potenziali suggeriscono che Obama conti probabilmente molto sui poteri esecutivi per impostare la politica interna nel suo secondo mandato» (10 febbraio).
Le menti delle persone sono condizionate dagli ordini dell’autorità esecutiva. E ciò principalmente è destinato a eludere il Congresso e la Costituzione. Ecco l’obiettivo.
L’uso dei droni fatto dal presidente Obama è venuto sotto critica perché espande la sua presa sul potere. In primo luogo, ha sferrato cinque volte più colpi di drone che il presidente Bush, e l’ha fatto in metà tempo. Ma i critici sono soprattutto preoccupati perché, secondo un documento di sedici pagine che il Dipartimento di giustizia ha trapelato alla nbc, l’amministrazione ritiene di essere al di sopra della legge e di avere il potere di uccidere tutti i cittadini americani che consideri una minaccia.
Ecco ciò che ha scritto il giudice Andrew Napolitano sul Washington Times: «Il signor Obama sostiene che egli può uccidere gli americani, la cui morte, secondo lui, ci terrà tutti più al sicuro, senza nessuna sorta di giusto processo. Nessuna legge lo autorizza. Il procuratore generale sostiene che un’attenta analisi di ogni obiettivo, da parte del Presidente, e l’uso stretto della forza letale sono un sostituto adeguato e costituzionale di un giusto processo. Nessun tribunale ha mai approvato quello.» Napolitano precisa che questa pratica viola le leggi statali e federali, gli ordini esecutivi che vietano l’assassinio, un linguaggio usato nella Dichiarazione d’Indipendenza e nella Costituzione.
Forse molti o persino la maggior parte delle persone prese di mira in questi attacchi sono una minaccia agli Stati Uniti. Comunque io sono profondamente turbato da un’amministrazione così sprezzante della legge che essa, presumibilmente, deve sostenere!
Questa tendenza verso il non rispetto della legge sarà mortale! E vi garantisco, basato sulla profezia biblica, che diventerà assai peggiore.
Che cosa c’è dietro di quest’azione per minare la legge? C’è una dimensione spirituale che abbiamo bisogno di conoscere.
Non rispetto della legge
L’impero greco cercò di stabilire uno stato di diritto o supremazia del diritto. Non è però riuscito e l’impero dunque collassò. Anche l’impero romano ha provato a costruire una società basata sulla legge, ma non è stato in grado di farlo e così l’impero romano è caduto. Molti altri imperi hanno sperimentato lo stesso fallimento.
Il famoso storico britannico Paul Johnson ha scritto un articolo intitolato «Non c’è diritto senza ordine, né libertà senza legge.» Fu stampato nel Sunday Telegraph, il 26 dicembre 1999. In esso egli scrisse, «Lo stato di diritto, distinto dalla regola di una persona, o di una classe o della gente, e in contrasto con la regola della forza, è un concetto astratto e complicato. È molto difficile da raggiungere. Ma finché non viene raggiunto e stabilito nella mente del pubblico con tale veemenza che le masse d’individui sono disposte a morire per sostenerlo, nessuna altra forma di progresso può essere considerata sicura. I greci cercarono di stabilire lo stato di diritto ma non ci sono riusciti. I romani erano riusciti sotto il governo della repubblica ma Cesare e i suoi successori l’hanno distrutto. L’essenza dello stato di diritto è sua impersonalità, onnipotenza e onnipresenza. È la stessa legge per tutti, dovunque sia— re, imperatori, sommi sacerdoti, lo Stato stesso, sono soggetti ad esso. Se sono fatte delle eccezioni, lo stato di diritto comincia a crollare— questa è la grande lezione dell’antichità.»
Sì, «questa è la grande lezione» della storia. Noi abbiamo però imparato la lezione? Omettere di farlo significa che dobbiamo pagare il sacrificio supremo: la perdita della nostra Repubblica.
Il problema continuo dell’uomo è stato la sua incapacità di imparare dalla storia.
Sono «le masse d’individui … disposte a morire» per difendere lo stato di diritto dell’America? Il signor Johnson afferma che proprio questo è la nostra unica sicurezza! In molti casi la nostra gente è confusa su ciò che è la legge. E molti altri vogliono cambiare le nostre leggi, compreso il nostro diritto costituzionale.
Chi sarà disposto a morire per tale confusione? Sarà un popolo così profondamente diviso capace di sacrificare la propria vita per la nostra Repubblica e per lo stato di diritto?
I nostri generali in Gran Bretagna e in America sanno che ci manca la volontà di vincere qualsiasi battaglia molto combattuta— anche se essa è direttamente collegata alla nostra libertà. Per esempio, nella seconda guerra mondiale ci hanno dovuto bombardare. Nemmeno Adolf Hitler, uno dei capi più diabolici nella storia, era riuscito a motivarci a combattere prima di essere stati bombardati dai giapponesi. E oggi siamo molto più isolazionisti.
Non siamo disposti a morire per difendere la nostra sicurezza come invece eravamo in passato. Questo è il segno supremo che la nostra volontà è stata spezzata, e che la nostra Repubblica non può rimanere.
I nostri antenati erano uomini disposti a morire per stabilire lo stato di diritto. Molti americani sono morti nella guerra civile per sostenere il diritto costituzionale.
Quanto furono diversi dalla gente ai nostri tempi!
L’obiettivo dei nostri antenati
I primi immigrati che sono venuti in questa terra sono stati spesso perseguitati nei paesi che avevano lasciato. Di solito gli mancava la libertà religiosa.
«Sia in Virginia sia in New England, a nord, i coloni erano uomini timorati di Dio, determinati,» ha scritto il signor Johnson, «spesso in cerca di una tolleranza religiosa negata loro in patria, uomini che portarono le loro famiglie con sé ed erano ansiosi di lavorare la terra e stabilire insediamenti permanenti. Hanno messo la libertà politica e religiosa prima delle ricchezze … Così ha preso forma la dinamo economica che alla fine è diventata gli Stati Uniti— un esperimento progettato per stabilire il governo di Dio sulla terra …» (ibid).
Che grande obiettivo! Volevano istituire il governo di Dio sulla terra! Ciò significa che ogni persona aveva l’obiettivo di osservare i Dieci Comandamenti di Dio— la base di ogni legge giusta.
Quanti americani sono disposti ad affrontare questa realtà? Certamente non molti. Perché se fosse così, dovremo renderci conto che litighiamo spesso non per stabilire la legge, ma per promuovere l’assenza della legge!
Considerate alcune dichiarazioni fatte dai Padri Fondatori. Nel suo primo discorso inaugurale, il presidente George Washington ha detto: «Le basi della nostra politica nazionale saranno gettate nei principi puri e immutabili della moralità privata.» E nel suo famoso discorso di addio, disse: «Di tutte le disposizioni e le abitudini che conducono alla prosperità politica, la religione e la moralità sono supporti indispensabili.» Washington sapeva che senza la religione e la moralità, l’esperimento americano era destinato a fallire. John Adams lo confermò con queste parole: «Gli statisti possono pianificare e speculare per la libertà, ma soltanto la religione e la moralità, possono stabilire i principi su cui la libertà può essere saldamente sostenuta.» La religione e la moralità sono saldamente radicate nella legge divina.
Nel 1954, Earl Warren, presidente della Corte Suprema ha scritto: «Credo che l’intera Dichiarazione dei Diritti sia venuta ad esistere a causa della conoscenza che i nostri antenati hanno avuto della Bibbia e dalla loro fede in essa.»
Quale capo politico o religioso farebbe affermazioni simili a quelle fatte da questi uomini? Anche i politici che hanno stabilito la nostra Repubblica erano uomini di grande spiritualità, cosa che manca alla maggior parte dei nostri capi religiosi odierni!
La Costituzione è il fondamento della nostra Repubblica. I Dieci Comandamenti sono stati, in molti modi, il fondamento della Costituzione. I nostri antenati credevano che se non avessimo osservato i Dieci Comandamenti stabiliti da Dio, la nostra Repubblica sarebbe crollata!
Non possiamo permetterci di prendere le parole dei nostri fondatori alla leggera, se vogliamo che la nostra nazione sussista.
È stato molto più difficile per i nostri Padri Fondatori versare fiumi di sangue per vincere la nostra libertà, e per creare e stabilire la nostra legge costituzionale, che per noi soltanto mantenerla! Così dobbiamo rispettare i nostri Padri Fondatori sopra noi stessi. Ma siamo troppo vanitosi e arroganti per vedere quanto profondamente forte erano loro e quanto pateticamente superficiali e deboli siamo noi.
Una Costituzione nobile
La Costituzione è stata basata in gran parte sulla legge di Dio. Ecco perché credo che sia il documento più nobile mai scritto da un governo di questo mondo.
È un documento molto raro. I nostri antenati avevano l’opportunità impressionante di stabilire il governo di Dio nel paese più ricco della storia. Così hanno stabilito una Costituzione per proteggere tutti noi dagli estremi della ragione umana. I tiranni, i giudici ingiusti e i capi tendenziosi erano controllati da questa legge.
I Padri Fondatori sapevano che la Bibbia interpreta se stessa? In parte, credo di sì. E, in tal senso, probabilmente hanno modellato la Costituzione secondo la Bibbia. La Costituzione è un documento che interpreta se stessa probabilmente meglio di qualsiasi libro o documento diverso dalla Bibbia.
Oggi vediamo un’indescrivibile confusione rispetto alla Bibbia. Come mai? Perché la gente non lascia che essa interprete se stessa!
Abbiamo ricevuto qualche direzione fondazionale dalla Magna Carta della Gran Bretagna. Tuttavia la Gran Bretagna non ha una Costituzione.
I nostri perseguitati progenitori volevano che la loro protezione fosse enunciata in dettaglio. Essi avevano sofferto intensamente per mano dei tiranni. Tale tribolazione approfondisce la comprensione della gente circa il valore della libertà.
Dovremo anche noi soffrire una tribolazione indescrivibile prima di essere in grado di apprezzare la nostra libertà, che ci è stata data dallo stato di diritto?
La nomina di Bork
Quando Robert Bork è stato nominato alla Corte Suprema degli Stati Uniti dal presidente Ronald Reagan, si è creata una reazione violenta nel Congresso, e dunque, non è riuscito a ottenere la conferma. Poco dopo, scrisse The Tempting of America (La tentazione dell’America), che nella mia opinione è il miglior libro di diritto costituzionale dell’ultimo secolo— o forse di ogni tempo.
Il signor Bork è morto lo scorso dicembre, egli riteneva che la nazione fosse oltre a metà strada rispetto alla distruzione della Costituzione.
Ne aveva ragione! La nostra Repubblica è in grave pericolo. Oggi viviamo in una cultura che sta diventando molto più contraria alla legge e a Dio.
Se la Costituzione deve essere riscritta, dovrebbe essere fatto solo dal nostro ramo legislativo, o Congresso, e dal Presidente o il ramo esecutivo. Se questi capi sbagliano, sono comunque soggetti agli elettori. Non è però il caso del ramo giudiziario— i tribunali. I giudici della Corte Suprema degli Stati Uniti sono selezionati dal Presidente per servire a vita.
I nostri antenati hanno progettato la Costituzione in questo modo, così i giudici della Corte Suprema non si sarebbero preoccupati per il popolo quando ci sarebbe stato il bisogno di prendere decisioni impopolari. I giudici della Corte Suprema sono soggetti solo alla legge costituzionale— non agli elettori!
Il loro compito è di interpretare la legge— o, meglio, di lasciare che la legge interpreti se stessa. Non hanno alcuna autorità per riscrivere la legge. Se essi riscrivessero la legge, sarebbe quasi impossibile correggere l’errore.
Nella nostra storia, c’è stato un giudice che voleva la schiavitù. Ha fatto, dunque, una ricerca continua nella Costituzione per trovare un sostegno alla sua convinzione. Poi, ha trovato la frase «giusto processo sostanziale», e ha distorto queste parole per mostrare che la schiavitù era costituzionale.
Così ci è voluto una guerra civile per ribaltare la sua decisione. Con questo esempio possiamo avere un’idea di quanto sia difficile cambiare ciò che fanno i giudici! Oggi i giudici usano quello stesso ragionamento— «giusto processo sostanziale»— per dire che l’aborto è costituzionale. Il signor Bork ritiene che tale ragionamento sia un errore pericoloso, e così anch’io.
Se i giudici non sono soggetti al diritto costituzionale, allora non sono soggetti a nulla e a nessuno!
Le scuole di legge ordinariamente insegnano circa essere «realisti legali». Come l’ex vicepresidente Al Gore, vogliono una «Costituzione in evoluzione». Ma questo ragionamento concede un potere dispotico ai giudici. Inoltre ci allontana dalla legge fondamentale stabilita dai nostri antenati.
Allora perché i nostri politici lo permettono? Il Presidente e il Congresso spesso approvano questo comportamento dei giudici quando le decisioni sono favorevoli ai loro punti di vista e, sanno che essi non saranno approvati dagli elettori. Tuttavia, quando i giudici riscrivono la Costituzione, stanno assumendo potere dal ramo legislativo ed esecutivo.
Ai nostri politici semplicemente manca la visione, non possono vedere quanto sia disastroso questo processo. Infatti, non è basato sulla legge, ma sull’atto egoistico del non rispetto della legge!
I giudici della Corte Suprema stanno guadagnando poteri dittatoriali, e nessuno di loro è stato eletto per svolgere le sue mansioni né approvato dal popolo. Il processo democratico viene distrutto. Ciò significa che noi non possiamo mantenere lo stato di diritto.
Solitamente la gente sa assai poco su come funziona la legge, ma abbastanza per fargli perdere il rispetto per le nostre istituzioni governative. Inoltre perdono interesse per l’intero sistema politico.
Di conseguenza, finiscono per agire come i nostri predecessori nell’antico Israele. «In quel tempo, non v’era re in Israele: ognun facea quel che gli pareva meglio» (Giudici 21:25). Questa è la storia del nostro popolo. E il libro dei Giudici fa parte dei libri biblici chiamati i primi profeti o i profeti anteriori. Ciò significa che si tratta di profezia per questo tempo della fine.
Oggi, non abbiamo nessun re o presidente o figura reale di autorità a chi noi possiamo guardare per direzione. Vale a dire che siamo una nazione senza una forte leadership. Lo stesso vale per la Gran Bretagna.
Nessuna nave può trovare la sua rotta verso un porto sicuro senza un capitano che la guida. Esattamente questo accadeva all’antico Israele poco prima che la nazione fosse conquistata! Ed è proprio a questo punto, dove si trovano oggi l’America e la Gran Bretagna! Non c’è nessun leader che possa o voglia stabilire lo stato di diritto. Questa situazione triste è stata anche profetizzata (Isaia 3:1-5). In tale profezia, i nostri capi sono paragonati ai bambini!
Ciò che la maggior parte delle persone non vede è che stiamo distruggendo lo stato di diritto. La storia ci insegna che la nostra Repubblica non può rimanere tale a causa di quel male.
I media e i giornalisti— circa l’ottanta per cento di loro–costituiscono una grande parte della cultura liberale. La distruzione della nostra Repubblica costituzionale non sarebbe possibile senza il loro supporto. Troppo spesso essi sono ingannati, e a loro volta hanno il potere di ingannare i cittadini.
Il signor Bork ha riferito come la Costituzione è la grande carta vincente nella politica americana. Oggi essa è utilizzata dalla cultura liberale per forzare le loro idee illecite sulla gente!
La grande eresia insegnata nelle nostre scuole di legge è che i giudici non sono limitati dalla legge. Alcuni dicono che la Costituzione non sia neanche una legge!
Ciò significa che noi siamo guidati dal ragionamento umano di una cultura liberale.
E quel ragionamento, è spesso opposto all’istituzione dello stato di diritto. Ancora una volta, la storia rivela che gli imperi sono distrutti se non riescono a stabilire la supremazia della legge. La cultura liberale tuttavia, disprezza frequentemente la storia e i nostri Padri Fondatori. I liberali insensatamente si affidano al proprio ragionamento, che non è radicato nella legge fondamentale.
I fondatori della Costituzione hanno stabilito le pareti, i tetti e le travi della nostra Costituzione, come ha detto il signor Bork. Lo scopo di avere giudici è di preservare le caratteristiche architettoniche— aggiungendo solo la filigrana o il lavoro ornamentale. Invece, gli avvocati e i giudici stanno cambiando la struttura stessa della nostra democrazia rappresentativa.
La Costituzione è stata alterata drasticamente. Ed essa è il fondamento della nostra Repubblica! Stiamo vivendo un sisma costituzionale, e la maggior parte della nostra gente per ora nemmeno si rende conto. Il vostro futuro viene modificato, e spesso voi non ne avete partecipazione.
Questo processo porterà senza dubbio all’anarchia! Ecco perché voi ed io dobbiamo essere profondamente preoccupati.
In cerca dell’anarchia
Perché i Padri Fondatori hanno lavorato tanto per stabilire la Costituzione? Perché doveva essere la legge suprema della Nazione.
«Un ben noto professore di legge di Harvard,» ha scritto il signor Bork, «si rivolse a me con una certa esasperazione e disse: ‘Il Suo concetto che la Costituzione è, in certo senso, una legge, deve riposare su un oscuro principio filosofico a me sconosciuto’.»
Si noti però ciò che la stessa Costituzione afferma: «Questa Costituzione e le leggi degli Stati Uniti che seguiranno in virtù; e tutti i trattati che sono stati fatti, o che saranno fatti, sotto l’autorità degli Stati Uniti, costituiscono la legge suprema della nazione; di conseguenza i giudici di ogni Stato saranno limitati, nonostante qualunque cosa che nella Costituzione o nelle leggi di qualsiasi Stato dichiari il contrario.
«I senatori e i rappresentanti prima menzionati, e i membri di diverse legislature di Stato e tutti gli ufficiali esecutivi e giudiziari, sia degli Stati Uniti sia dei diversi Stati, sono vincolati dal giuramento o l’affermazione, a sostenere questa Costituzione; ma nessuna prova religiosa sarà mai richiesta per una qualifica a qualsiasi ufficio o per la fiducia pubblica sotto gli Stati Uniti».
Un professore di legge di Harvard in realtà sta affermando che la Costituzione non è una legge! Tale opinione viene dalla nostra università più prestigiosa. Che egli abbia reso tale affermazione dimostra che stiamo già entrando in un’anarchia estrema!
La maggior parte dei nostri capi, ora, è d’accordo con questo professore di legge di Harvard. Egli ha fatto una dichiarazione che mostra che non riusciamo a stabilire lo stato di diritto. Il vero problema qui è l’anarchia.
Ciò significa che il vostro futuro ne risentirà negativamente.
Nel 2000, in un dibattito durante le primarie democratiche, al vice presidente Gore è stato chiesto che tipo di giudici della Corte Suprema lui avrebbe scelto se fosse stato eletto presidente. Alla domanda egli rispose: «Cercherei per giudici della Corte Suprema chi capisce che la nostra Costituzione è un documento vivente e vitale, che com’è stato inteso dai nostri fondatori deve essere interpretato alla luce dell’esperienza in continua evoluzione del popolo americano.»
Rispetto a quella dichiarazione l’editorialista Cal Thomas ha fatto quest’osservazione: «Il punto di vista del signor Gore sulla Costituzione, condiviso dalla maggior parte dei politici liberali, è una delle filosofie più pericolose del nostro tempo. Essa stabilisce una classe di re-filosofo, che può determinare i diritti del popolo e distruggere la Costituzione come documento che si attiene ai principi immutabili delle persone e promuove il benessere proprio e generale.
«Una Costituzione ‘vivente’, osserva l’avvocato costituzionale John Whitehead, significa che la Costituzione è ‘in palio’, e dunque si trasforma in qualunque cosa i giudici vogliano decidere, non le persone attraverso i loro rappresentanti eletti. …
«I fondatori non hanno inteso mai che i giudici siano supremi. La loro intenzione era che la legge, radicata nella verità obiettiva e immutabile, sarebbe stata preminente» (Washington Times, 8 marzo 2000).
Gli studiosi di legge oggi non credono che la Costituzione sia stata «radicata nella verità oggettiva e immutabile»— cioè, non credono che i nostri fondatori abbiano stabilito lo stato di diritto. Ma è proprio questo ciò che i fondatori hanno fatto. E ora la maggior parte degli avvocati e dei giudici rifiuta il loro lavoro fondamentale.
I nostri punti di vista oggi riflettono una degenerazione mortale che porta al non rispetto della legge!
In politica, la cultura liberale vuole una «Costituzione vivente». Il signor Bork ha dichiarato che molti liberali implicano che la Costituzione è morta. Non vogliono che la verità immutabile, stabilita 200 anni fa, diriga la loro vita.
La cultura religiosa liberale vuole allo stesso modo una «Bibbia vivente». L’intelligenza dei religiosi moderni esige che si adatti la Bibbia ai tempi moderni, anche se ogni parola è stata ispirata da Dio (Matteo 4:4).
La maggior parte delle religioni predica che la legge di Dio è stata abolita, nonostante ciò che Gesù disse in Matteo 5:17-18: «Non pensate che io sia venuto per abolire la legge od i profeti: io sono venuto non per abolire ma per compire; poiché io vi dico in verità che finché non siano passati il cielo e la terra, neppure un iota o un apice della legge passerà, che tutto sia adempiuto.» Cristo è venuto a compiere, o adempiere, la legge completamente. Essenzialmente Egli stava dicendo che bisogna mettere le barrette sulle t e i puntini sulle i. Eppure, molti hanno pensato e continuano tuttora a pensare, che Egli è venuto a distruggere la legge. Si rifiutano di credere la verità!
I cristiani sono presumibilmente le persone che seguono Cristo, il Legislatore. È così come hanno ottenuto l’appellativo «cristiano».
Tuttavia sia che siamo laici o sia che professiamo una religione, noi stiamo correndo verso l’anarchia, e la nostra nazione sta precipitandosi verso il disastro. Qualsiasi buon libro di storia ve lo mostrerà! La Bibbia dovrebbe essere ancora più convincente. Studiatela e capirete il pericolo mortale di cadere nell’anarchia.
Quando è stato istituito il nuovo governo degli Stati Uniti, Benjamin Franklin ha detto che abbiamo «una Repubblica, se la potete conservare.» È tutta una questione di stabilire lo stato di diritto— o di discendere nell’anarchia.
La fonte dell’anarchia
Anche gli imperi angelici sono caduti a causa dell’anarchia. Questo era il problema di Lucifero. «Tu fosti perfetto nelle tue vie dal giorno che fosti creato, finché non si trovò in te la perversità [anarchia]» (Ezechiele 28:15, Nuova Riveduta). Lucifero fu perfetto fino a quando respinse la legge di Dio. «Per l’abbondanza del tuo commercio, tutto in te s’è riempito di violenza, e tu hai peccato; perciò io ti caccio come un profano dal monte di Dio, e ti farò sparire, o cherubino protettore di mezzo alle pietre di fuoco» (versetto 16). Egli ha peccato, e il peccato è la trasgressione della legge di Dio (1 Giovanni 3:4). Poi tutto in lui era violenza. La Legge di Dio impedisce la violenza. Tuttavia questo mondo senza legge è pieno di violenza.
Dio ha dovuto abbattere Lucifero. Oggi Lucifero (rinominato Satana) non ha più accesso al trono di Dio. Così il suo impero fu scosso ed è destinato a cadere totalmente.
Satana è ancora il dio di questo mondo, comunque tra poco sarà sostituito da Cristo. «Per gli increduli, ai quali il dio di questo mondo ha accecato le menti, affinché non risplenda loro la luce del vangelo della gloria di Cristo, che è l’immagine di Dio» (2 Corinzi 4:4, Nuova Riveduta). Ciò significa che questo mondo lo venera come suo dio e segue le sue vie senza legge!
Satana ha ingannato il mondo intero (Apocalisse 12:9). E questo mondo continua nei suoi modi violenti. La sopravvivenza umana è diventata il nostro problema numero uno. Finiremmo col distruggere ogni uomo, donna, bambino e ogni essere vivente se Cristo non intervenisse per fermare l’annientamento umano (Matteo 24:21-22).
Cristo però è in procinto di intervenire, e il meraviglioso stato di diritto di Dio è sul punto di essere stabilito per sempre! ▪